Legge sul Telemarketing aggressivo: gli aspetti principali

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Dopo le Commissioni Trasporti e Attività Produttive della Camera in data 13 dicembre, il 22 dicembre anche la Commissione Trasporti del Senato ha approvato (all’unanimità) il disegno di legge contro il telemarketing aggressivo,  primo firmatario il senatore leghista Jonny Crosio, che obbliga a rendere riconoscibili le telefonate che arrivano dai call center. Inizialmente l’idea era di introdurre un prefisso unico che aiutasse appunto coloro che ricevessero la chiamata da un call center ad identificarla in quanto tale: poi però alcuni emendamenti passati alla Camera hanno “depotenziato” la portata del testo, e in conclusione saranno due i prefissi – uno per le chiamate commerciali ed un altro per le indagini statistiche. Questo non dovrebbe però essere un problema, in quanto dal 1 maggio 2018 diventerà operativa la direttiva europea che prevede il numero unico, che poi dovrà essere recepita nel nostro Paese.

Uno degli aspetti più importanti, se non il principale, è l’istituzione di un pubblico Registro delle Opposizioni affidato all’Agcom (l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni), il quale vieta le telefonate agli utenti che si siano iscritti. In realtà un qualcosa del genere esisteva già, basti pensare che con decreto del Presidente della Repubblica n.178/2010 nacque il Registro Pubblico delle Opposizioni. Ma esso in realtà non ha mai funzionato, e due dati rendono ciò evidente: il primo è che risultano iscritta appena un’utenza su 100, e poi anche l’iscrizione non vietava le telefonate ma permetteva semplicemente al registrato di rivolgersi al Garante della Privacy per segnalare l’eventuale infrazione. Oggi però le cose sono diverse.  È infatti iscrivibile anche un numero di telefonia mobile – e non più quindi solo fissa – e il meccanismo è di «opt-out» e non più di «opt-in». Secondo quest’ultimo, in tema di privacy è richiesto il consenso preventivo dell’interessato ad essere contattato, mentre d’ora in poi quest’ultimo dovrà dichiarare esplicitamente di non voler ricevere telefonate, e lo farà appunto iscrivendosi al Registro delle Opposizioni.  Inoltre, nel momento in cui la propria utenza telefonica risulta presente nel Registro, vengono considerati revocati tutti i consensi precedentemente espressi con qualsiasi forma e mezzo. Gli operatori telefonici avranno l’obbligo di consultare mensilmente questo Registro per vedere quali numeri non possono più essere contattati.

Inoltre, il provvedimento prevede anche l’obbligo per i call center interni alle aziende di iscriversi al Registro degli operatori della comunicazione, nonché di dichiarare ad inizio telefonate il luogo in cui si trova l’operatore. Così come si vieta l’utilizzo di compositori automatici, usati per rintracciare i numeri non presenti nei registri telefonici.

LA SODDISFAZIONE DEL GARANTE – Soddisfatto il Garante della Privacy, Antonella Soro, secondo la quale «la legge rappresenta un miglioramento di rilievo nella disciplina del telemarketing, rispetto alla quale il Garante ha più volte segnalato l’esigenza di riforma. Si apprezzano in particolare le misure volte a innalzare le garanzie dei cittadini dalle chiamate indesiderate contrastando, segnatamente, le condotte elusive della disciplina fondata sul consenso». Ma il Garante precisa che «l’effettività di queste garanzie dipenderà però in buona misura dalla promozione, nei cittadini, della consapevolezza di potersi avvalere di tale strumento e dall’efficienza nella gestione del Registro».

dott. Andrea Liguori

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