È possibile installare una videocamera ad uso privato che riprenda luoghi pubblici? Si, osservando alcune regole

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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20527/19 del 13 maggio 2019, ha affermato che non costituisce reato l’installazione di una videocamera di sorveglianza per finalità di sicurezza rivolta verso spazi pubblici, purché sia comunicata la presenza attraverso un cartello posto al di fuori del raggio di azione della stessa. Non costituisce una violazione di legge, qualora la videocamera serva a tutelare un interesse costituzionale del titolare del trattamento, come ad esempio la salute, la vita propria o dei propri familiari o la proprietà privata. La Corte afferma che “l’installazione di sistemi di videosorveglianza con riprese del pubblico transito non costituisce in sé un’attività illecita, né lo sono le concrete modalità di attuazione di tale condotta neanche se ciò può comportare un cambiamento delle abitudini da parte di alcuni vicini di casa» (magari costretti a percorrere strade alternative per non finire nel mirino nell’impianto). Tali mutamenti nelle abitudini costituiscono, infatti, impatti minimi se comparati agli interessi tutelati dall’impianto di videosorveglianza. Le immagini potranno essere conservate per un massimo di 24 ore, salvo esigenze particolari.

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